sabato 18 agosto 2012

Recensione:Biancaneve e il Cacciatore

Biancaneve e il Cacciatore di Lily Blake, Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini

Casa Editrice: Mondadori
Collana:Chrysalide
Pagine 240
Prezzo 16,00 euro
Data di pubblicazione:11 Luglio 2012

Trama:

Re Magnus è in guerra contro un terribile nemico. Ma armi e battaglie non lo distraggono dal doloroso ricordo della moglie perduta. Di lei gli rimane solo la piccola Biancaneve. Fino al giorno in cui, nella Foresta Tenebrosa, il re incontra una donna bellissima, capace di farlo innamorare di nuovo: la malvagia Ravenna. È la regina del Male, che con le sue arti di magia nera, assorbe dal cuore delle fanciulle l’eterna giovinezza, uccidendole. La prossima vittima è Biancaneve. Ma sotto il candore della pelle e l’ingenuità dello sguardo, la ragazza cela un animo guerriero. Ed Eric, il cacciatore destinato a sopprimerla, si troverà di fronte una donna coraggiosa, affascinante, e decisa a combattere, nonché una banda di nani ribelli che darebbero la vita per lei. La perfida Ravenna ha i giorni contati.

La mia recensione:

Biancaneve e il Cacciatore è un libro che ti cattura e ti ammalia fin dal primo sguardo.
Un libro che mi è piaciuto moltissimo, una rivisitazione della favola di Biancaneve e i sette nani davvero degna di nota.

Innanzitutto ciò che mi ha stregata è stato lo stile narrativo, fiabesco ma al tempo stesso oscuro e tenebroso proprio come la favola che racconta.
Sicuramente le descrizioni non dettagliate, ma avvolte nella nebbia, nel mistero lasciano galoppare la fantasia del lettore su un bellissimo cavallo bianco montato da un cacciatore fascinoso...

Tutto inizia con una battaglia, quella del Re Magnus, che ai confini della Foresta Tenebrosa si appresta ad affrontare un nemico temibile, l'esercito delle ombre.
Re Magnus non ha più nulla che lo lega alla vita, se non la sua piccina Biancaneve, ma il dolore che prova per la morte dell'amata moglie è troppo e il pensiero di lasciarsi travolgere nella battaglia lo sfiora più di una volta, ma deve proteggere la sua gente dal nemico.

Miracolosamente l'esercito reale esce dalla battaglia quasi illeso, un nemico così misterioso...una vittoria all'apparenza troppo semplice.
Ma la battaglia regala al re un dono inaspettato, nel carro dei prigionieri infatti le ombre tengono nascosta una fanciulla bellissima, dai lunghi capelli biondi e dai modi gentili.
Il re non può resistere al suo fascino e una volta liberata porterà a casa la fanciulla che dietro al fascino delicato nasconde un segreto ben più graffiante, quello di essere la regina del male, la strega Ravenna.

Ravenna è un abile giocatrice, sa bene quali sono le sue mosse e in poco tempo conquisterà Il re e sua figlia facendosi portare all'altare.
Ma non ci sarà nessuna luna di miele per gli sposi ma un tramonto di sangue, infatti Ravenna, a tradimento, pugnalerà il re uccidendolo e stesso destino riserverà a tutto il suo popolo.
Solo di una persona avrà pietà, Biancaneve, la quale sarà condannata a vivere segregata nelle prigioni.

E dieci anni dopo noi la ritroveremo, raggiante nella sua bellezza e combattiva più che mai. Biancaneve riuscirà a scappare dalla prigione e si rifugerà nella Foresta Tenebrosa, una rivisitazione del bosco incantato veramente avvincente.
Lì Biancaneve sarà prima cercata dal Cacciatore per essere riportata dalla Regina, ma poi quest'ultimo, inaspettatamente le offirà il suo aiuto.
La regina infatti la sta cercando per divorare il suo cuore, unico modo per diventare immortale e liberarsi dalla sua schiavità incantata, ovvero quella di succhiare la giovinezza alle ragazze più belle per conservare il suo fascino e la sua gioventù.

Ma Biancaneve non starà certo a guardare come una fanciulla indifesa.
Determinata a cambiare il destino della sua gente combatterà in prima linea, affiancata dai nani naturalmente e dal suo cacciatore.

Riuscirà a sconfiggere Ravenna?

Una favola dell'infanzia che si tinge di dark.
Una protagonista ben caratterizzata ma senza dubbio, in personaggio più affascinante e meglio costruito secondo me è Ravenna.
Un'antagonista che più di una volta diventa protagonista incontrastata del romanzo.

Gran parte della storia si svolge nella Foresta Tenebrosa durante la fuga di Biancaneve e la lettura è serrata.
La rappresentazione dei nani mi ha ricordato quella fatta nel Signore degli anelli mentre le fatine sono proprio le classiche turchine delle favole, dolci e magiche.

Unico appunto che posso fare è la mancanza di romanticismo, mi aspettavo veramente qualcosa in più di pochi sguardi...ma il romanzo è completamente costruito su fughe e battaglie e mentre Biancaneve avrà il suo lieto fine, lo stesso non si può dire del suo cuore....


        

A presto!!


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