giovedì 11 agosto 2011

Recensione "Il club dei suicidi" di Albert Borris

Buongiorno a tutti =)
oggi sono qui con voi per parlarvi di un libro che ho finito di leggere già da un po', ma non riuscivo a recensire per mancanza di parole O.o ebbene si... ero bloccata... scrivevo una frase e poi la cancellavo... speriam che oggi ci riesca...

Il libro di cui vorrei parlare è...

IL CLUB DEI SUICIDI di Albert Borris

Casa editrice: Giunti
Collana: Y
Pagine: 294
Prezzo: 14,50€
Data di pubblicazione: Giugno 2011
Codice ISBN: 978-88-09-75175-0

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Trama:
I "Suicide Dogs", quattro teenagers sconclusionati, si trovano legati da un patto di morte. Dopo essersi conosciuti in una chat per aspiranti suicidi, decidono di partire dal New Jersey e attraversare il paese in un pellegrinaggio che tocca le tombe delle loro celebrità preferite morte togliendosi la vita, dalla poetessa Anne Sexton, a Kurt Cobain, passando per Judy Garland, Ernest Hemingway e Hunter S. Thompson. Un rituale che nei patti deve preludere al loro stesso suicidio. E qual è lo scenario che hanno scelto per il traguardo? Naturale: la Death Valley. Una chicca.
Vi anticipo l'elenco dei dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi stilato dai ragazzi:

Ecco i dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi descritti nel libro:
10. Fare finta di avere una pistola e di sparare alla polizia
9. Soffocarsi con un sacchetto di plastica
8. Arruolarsi
7. Saltare giù dal tetto di una casa
6. Leccare una presa elettrica
5. Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4. Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3. Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine
2. Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1. Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa.

La mia recensione:
Protagonisti di questo romanzo sono quattro ragazzi, adolescenti che si conoscono in una chat molto particolare... infatti tutti e quattro di ragazzi hanno una cosa in comune: sono aspiranti suicidi.

Per diversi motivi ma tutti e quattro non trovano niente di interessante nella vita sulla quale aggrapparsi... rabbia nei confronti delle persone che le capiscono, dolore per la perdita di una persona preziosa, il disinteresse dei genitori nei confronti dei ragazzi...

Questi sono i principali pensieri che hanno i Suicide Dogs, il gruppo formato da Owen, Frank, Audrey e Jin-Ae.

Owen un ragazzo di diciassette anni che ha tentato di suicidarsi ben 7 volte e non riesce a riprendersi dalla morte del fratello e dal suo tentativo di catturare l'attenzione dei genitori; Jin-Ae, omosessuale, ma che non ha il coraggio di parlarne ai genitori e ha paura del loro pensiero; Frank, un ragazzo debole che ha un rapporto burrascoso con il padre alcolizzato; Audrey, la più piccola del gruppo che ha un rapporto si può affermare inesistente con la madre, mentre il padre è in carcere.

I ragazzi e ragazze, stufi di vivere in queste condizioni, decidono di incontrarsi e di fare un viaggio che tocca moltissime tappe... Per iniziare hanno fatto una lista di posti o meglio lapide riguardanti i più grandi suicidi della storia... e da lì parte il loro viaggio alla scoperta di se stessi... e la destinazione è la Death Valley, la Valle della Morte, dove hanno deciso che terminerà anche la loro vita... la vita di tutto il gruppo.

Durante il viaggio vedremo la storia descritta da Owen, il più riservato del gruppo e vedremo i ragazzi litigare, piangere, ridere, scherzare, creare nuove liste sempre diverse fino ad arrivare a quelle più importanti alla fine del romanzo...

I personaggi sono caratterizzati al limite... si riesce ad avere un quadro del personaggio attraverso frasi sparse qua e là e a volte veramente striminzite.

Lo stile dell'autore è ridotto alle frasi brevi, d'impatto, ma che dopo un po' inizia a stancare la lettura del romanzo.

Il racconto non è diviso in capitoli e quindi questo rende la lettura ancora più stancante, a mio parere. Gli unici punti di respiro, se così li possiamo definire, sono dati da alcuni frammenti della chat e dalle liste che i ragazzi compilano...

Un romanzo che parla di tematiche importanti, ma che poteva essere portato avanti in modo differente.



L'autore

Albert Borris vive nel New Jersey, è un affermato teen counselor e ama il trekking estremo. Ha seguito le tracce del leopardo delle nevi sull'Himalaya e ha girato l'Islanda a piedi, ma definisce il suo lavoro quotidiano, che ama immensamente, come la più entusiasmante avventura della sua vita. "Il club dei suicidi" è il suo primo romanzo.

A presto


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